La Nazionale? Salviamola con Ranieri

Pubblicato il 8 giugno 2025 alle ore 07:56

di PIERANTONIO LUTRELLI - C’è un’Italia che soffre in silenzio, un’altra che grida sui social. Ma entrambe si ritrovano unite nel chiedere un nome: Claudio Ranieri. Dopo la pesante sconfitta per 3-0 contro la Norvegia, la gestione di Luciano Spalletti alla guida della Nazionale sembra ormai in bilico. Non solo per i risultati, ma per la totale disconnessione tra la squadra e il cuore del Paese, tra chi veste l’azzurro e chi l’azzurro lo ama da sempre. Spalletti ha provato. Ha portato il suo carisma, le sue idee, il suo modo di intendere il calcio. Ma a volte, anche il più raffinato degli allenatori non riesce a parlare la lingua del gruppo. E, soprattutto, la lingua del popolo. La voce che oggi circola più forte, più chiara, più condivisa è una sola: è tempo di Ranieri. Non c’è da convincere nessuno. La storia parla per lui. Claudio Ranieri ha già detto di voler lasciare il calcio giocato. Non ha rinnovato con la Roma, dopo averla presa nei bassifondi della classifica e portata, con una rimonta epica, a un solo punto dalla qualificazione Champions. Un’impresa che ha riacceso la fierezza romanista, con uno spirito umile e tenace che solo lui poteva trasmettere. A 74 anni, Ranieri ha dichiarato che avrebbe voluto godersi la vita, la famiglia, i frutti di una carriera vissuta tutta sui campi: Italia, Inghilterra, Francia, Spagna. Sempre con il suo stile, il suo garbo, la sua autorevolezza gentile. Ma oggi l’Italia ha bisogno di lui. Forse proprio la Nazionale può essere quel compromesso che gli consente di restare nel calcio senza rinunciare a ciò che conta davvero nella vita. Perché Ranieri è l’uomo delle missioni impossibili. Quello che ha vinto una Premier League con il Leicester, quando nessuno ci credeva. Quello che non urla, ma convince. Che non impone, ma guida. Che conosce il mestiere, ma soprattutto conosce gli uomini. Sa scegliere, sa motivare, sa costruire un gruppo. È un padre, un leader, un punto fermo. In un momento in cui l’Italia calcistica è smarrita, Ranieri è il porto sicuro. È l’usato sicuro che sa essere anche sorprendente. È l’esperienza che non pesa, ma illumina. È l’ultima chiamata, per lui e per noi. E allora, mister, ci perdoni se la chiamiamo ancora. Ma l’Italia ha bisogno di lei. Ancora una volta. Solo un ultimo sforzo. Solo un'altra missione. Per riportare l'orgoglio dove ora c’è solo smarrimento.

📸 Nota sull’immagine:

La foto che accompagna questo articolo è un fotomontaggio realizzato a scopo simbolico. Claudio Ranieri non è (ancora) il commissario tecnico della Nazionale italiana, ma l’immagine è un auspicio, un segnale di speranza per tutti coloro che vedono in lui l’uomo giusto per restituire dignità e orgoglio agli Azzurri. A volte, le immagini anticipano i sogni. E noi ci auguriamo che questo possa essere uno di quelli che si avverano.